manoscritto di
15 carte pergamenacee
f.to cm 12,7x19,2

esaurito


ISBN 88-86251-69-6

Prezzo: € 1.750,00

 
HISTOIRE D'AMOUR SANS PAROLES
racconto per immagini di un corteggiamento

esaurito




L’eau en est toujours
fraîche et renouvelée:
par deux conduits,
elle sourd nuit et jour
à grand flots clairs
et profonds.
Tout autour pousse
une herbe fine
que l’eau rend épaisse
et drue.

I versi del Roman de la Rose sembrano i più appropriati per introdurre questa biografia sentimentale sospesa tra Medioevo e Rinascimento. L’anonimo miniatore, attivo presso le corti del Nord della Francia agli inizi del Cinquecento, pur ispirandosi ancora ai modi della lirica amorosa dei trovatori, sviluppa un sistema raffigurativo – architettura, paesaggio, abbigliamento – appartenente agli stilemi del mondo coevo, quello che si sta affacciando alla rinascenza europea.
Il manoscritto miniato n. 388 del Museo Condé di Chantilly è un codice di quindici carte pergamenacee (30 pagine), nel formato di 19,2 × 12,7 cm, rivestito con una legatura ottocentesca in pelle verde con cornice dorata.
Le miniature sono ventotto, interrotte da due pagine bianche che sembrano voler suddividere la storia in tre capitoli: una prima carta porta impresso lo stemma del committente, quindici miniature a piena pagina raffigurano lo sviluppo del rapporto amoroso tra Jean e Louise, nomi ipotetici ma verosimili, desunti dalle sigle intrecciate ricorrenti nelle dodici carte ornamentali che affrontano le scene dipinte.
L’opera in facsimile, realizzata in esclusiva mondiale in cinquecento esemplari numerati e certificati, è una coedizione Müller & Schindler, Eikon Editores e Il Bulino edizioni d’arte (con esclusiva per l’Italia).
Il codice, il volume di commentario con i saggi di P. Stirnemann e M. Zink tradotti in italiano, e il certificato di garanzia sono custoditi in cofanetto in pelle.
La veste ideata in esclusiva per l’edizione italiana riprende quella del Libro d’ore di Renata di Francia. Un licenza che ci è stata suggerita da alcune coincidenze: i due codici sono coevi, la corte è forse la stessa (Parigi), le protagoniste delle due storie, Renata e Louise, probabilmente si conoscevano.


 
 
 

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